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IQOS e gli interrogativi posti dall’FDA. Ancora rinviato l’ok alla commercializzazione negli Stati Uniti

E se IQOS dirama dati di vendita entusiasmanti in vari paesi del mondo e circa 4.000.000 di utilizzatori, il suo ingresso sul mercato americano non sembra né facile né scontato. E’ di questi giorni la notizia, e il dibattito che ne è scaturito è ancora in corso, sulla richiesta della Food and Drug Administration, autorità preposta a concedere l’autorizzazione, di saperne di più. Iqos è davvero un prodotto a rischio ridotto? In che termini? Quali sono i dati a riguardo?

Per fare luce sulla questione la settimana scorsa è stato riunito un comitato consultivo che, si legge, non si è espresso positivamente sull’ormai noto prodotto heat not burn di Philip Morris. L’FDA segnala che PMI non ha mai presentato dati precisi riguardo la minor pericolosità di Iqos rispetto alle sigarette tradizionali, nonostante abbia immesso su diversi mercati il prodotto dichiarando che riduce del 95% i rischi legati al fumo tradizionale. Ma le autorità statunitensi non sono soddisfatte e chiedono: “da dove derivano questi numeri?”.

A quanto sembra, la strategia di PMI non ha funzionato nei confronti della FDA. Riuscire a immettere Iqos sul mercato statunitense come un prodotto a rischio ridotto, avrebbe aperto al colosso internazionale del tabacco le strade commerciali in tutto il mondo, ma “forzare la mano” sui dati, presentando valori derivanti da studi scientifici condotti specificatamente sulle sigarette elettroniche, e non sui dispositivi riscaldatori di tabacco – come la riduzione del danno al 95% – ha determinato il mancato raggiungimento dell’obiettivo, almeno per adesso.

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Ad ogni modo, la FDA non è vincolata al verdetto del comitato ed anche se raramente decide in disaccordo con i suoi consulenti, nel complesso, la situazione non è del tutto sfavorevole ad Iqos e dunque non è detto che questa vicenda abbia compromesso in maniera definitiva l’ingresso del prodotto sul mercato statunitense.

Il Tpsac (Tobacco products scientific advisory commitee) pur avendo rifiutato la possibilità, almeno finché non provata scientificamente, che i dispositivi heat not burn diminuiscano il rischio di malattie legate al tabacco e che siano meno dannosi delle sigarette, ha riconosciuto che possono ridurre l’esposizione a sostanze nocive o potenzialmente tali e inoltre, va considerato che ultimamente la FDA sta cercando di combattere il tabagismo con ogni strumento, anche adottando politiche volte a promuovere prodotti che riducono il quantitativo di nicotina, senza azzerarlo, pur di supportare coloro che desiderano smettere di fumare o ridurre l’assunzione di tale sostanza.

Detto questo, al momento si può dar per certo che qualora PMI ottenesse il via libera per Iqos dalla FDA, dovrà cambiare necessariamente le avvertenze sulla salute riportate sulla confezione, che al momento dicono che Iqos riduce i rischi di contrarre malattie legate al tabacco, perché senza prove scientifiche FDA non ha nessuna intenzione di lasciare che si parli riduzione del rischio.

Ludovica Palmieri

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